Va’ dove ti porta il remo

Sono tornato a guardare le barche. E’ la seconda volta nel giro di pochi giorni. Non so come spiegarlo, ma c’è qualcosa che mi spinge sull’acqua. Qui, dove il mio esserci ha un senso. Malgrado tutto, malgrado me, l’arte del remo resterà sempre un po’ il mio sport.

canottieri

C’è baruffa nell’aria. Intorno a me è un tripudio di natiche inguainate in tutine più aderenti del necessario. Corrono. Ma più che un allenamento sembra un rituale d’amore. Infatti, poco dopo anche gli esemplari maschi fanno la loro comparsa.

Va’ dove ti porta il remo

Sono tanti. Troppi per essere tutti veri. Mi domando dove fossero quest’inverno, mentre io raccoglievo pioggia sulla pelle. In questo crocevia di sguardi non è facile attraversare la strada, il pericolo è farsi mettere sotto da un’occhiataccia. Corro il rischio. Sono qui per riempirmi gli occhi di canottaggio. Le persone mi sfilano accanto, guardandomi con aria perplessa. Per loro lo spettacolo è in carne e leggins, invece io fisso l’acqua. 

parco

Non me ne curo. Come ha scritto Lara Diceno, non puoi spiegare il blu a chi vede tutto azzurrino. Poi, eccolo arrivare, il mio appuntamento galante. E’ un due di coppia e quando affianca la mia bicicletta, vado via insieme a lui. Il prodiere è il mio compagno di barca putativo. Oggi è un istruttore. Lo seguo, indicandogli ogni tanto gli ostacoli sul suo cammino, così può concentrarsi sul ragazzino che ha davanti. 

pontile

Gli sta insegnando a spalare. Un meraviglioso déjà vu, visto che qualche anno fa fece la stessa cosa con me. Che nostalgia. Se potessi tornare indietro, molto probabilmente rimarrei lì. Mi scende una lacrima, ma non è nulla. E’ stato un attimo di Melancholia: Ho solo fatto tardi all’appuntamento con ciò che avrei dovuto essere.

due-di-coppia

Viaggiano un po’ storti. Capita. Impegnato a spiegargli i movimenti, Stefano non controlla la direzione. Gli faccio un fischio e la corregge. Allora penso che la vita sia proprio come una barca da canottaggio: anche quando pensi di averle dato una direzione, lei va dove le pare. Comunque, dopo aver colorato i miei pensieri di Rosa Fantasia, volevo dirti, caro canottaggio, che la stupida gara del non cercarsi l’hai vinta tu. E mentre quel due di coppia scivola via, io mi fermo a guardarlo. Qui, seduto in riva a un posso.

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Un commento

  1. Giuseppe,nessuno(!!!)sa rendere come te il fascino estetico del mondo del canottaggio e nello stesso tempo svelare i risvolti emotivi,drammatici e romantici, del vissuto di un canottiere.
    Giuseppe La Mura

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