Bene, bravo, 8+

Per un canottiere il carrello di un 8+, la regina delle barche, è tutto. Non può essere regalato: te lo devi conquistare. Ecco perché tempo fa, quando Mario Palmisano me ne offrì uno per preparare una gara, gli dissi che non potevo accettarlo.

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Per la precisione, risposi “non faccio remoturismo”. Parole che non avrei mai pronunciato vicino a orecchie inesperte. Ma davanti a uno dei massimi interpreti che il nostro sport abbia mai avuto in questa specialità, non c’era il rischio di equivoci.

Bene, bravo: 8+

Secondo il significato dei numeri, l’8 rappresenta la capacità di raggiungere risultati duraturi. Sotto la sua influenza, si è incoraggiati ad assumere un ruolo di potere, con la consapevolezza delle responsabilità che questo comporta. Il motivo del mio rifiuto non era la qualità del canottaggio espressa dai miei compagni di barca, ma la mia. Anche se come atleta non valgo granché, so cosa vuol dire far parte di un equipaggio.

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Eccezion fatta per il singolo, il canottaggio è forse l’ultimo vero sport di squadra. Non ci sono individualità: si vince e si perde insieme. I sogni dei vostri compagni sono nelle vostre mani. E i vostri sogni, nelle loro. Chi sale su un 8+, lo fa insieme ai suoi 8 nuovi migliori amici, che per lui sopporteranno il freddo e il caldo, ignorando i dolori muscolari e le vesciche alle mani. In questa specialità, che è uno scatto prolungato lungo più di cinque minuti, tutti condividono la stessa passione.

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Se c’è una cosa che il canottaggio ti insegna è che non meriti nulla. Devi guadagnare il tuo posto tutti i giorni. In equipaggio, ti viene richiesto un impegno totale, sia fisico che mentale. Ogni membro deve applicarsi al meglio nell’affrontare il programma di allenamento. Non si parla di “vittoria o morte”, ma di esserci gli uni per gli altri e dare il meglio di sé. Ci vogliono mesi di pratica per prepararsi a una gara, che è finita in pochi minuti e a volte decisa per pochi centimetri.

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L’8+ non è per tutti. Le qualità principali di un buon compagno di squadra non sono fisiche, ma caratteriali. Bisogna essere positivi, affabili, pazienti, generosi e soprattutto affidabili. Perché quella che ti viene offerta è un’opportunità di condividere un momento straordinario insieme a un gruppo di persone forti. Non tutti lo capiscono. Anzi, c’è chi al primo accenno di pioggia nemmeno si presenta all’allenamento, lasciando i suoi compagni nei guai.

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Una gara di canottaggio non è solo un maledetto colpo dietro l’altro. Ogni colpo deve essere il vostro colpo migliore, altrimenti siete solo uno spreco di spazio sulla barca. Se non siete in grado di garantire il 100 per cento di voi stessi, allora scegliete di non essere zavorra. Anche questo significa far parte di un equipaggio. Perché quando sarete in barca con i vostri compagni, soffrirete le pene dell’Inferno. Ma nel momento in cui inizierete a desiderare di essere in un posto che vi renda felice, vi renderete conto che già ci siete.

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