Vincenzo Triunfo, un ingegnere tra canottaggio e letteratura

Diciamoci la verità: leggere fa bene, ma può fare anche male. Dipende sempre dall’oggetto su cui i nostri occhi si poggiano. Ecco perché è necessario scegliere con attenzione da quale genere di letteratura farsi accompagnare nei rari momenti di libertà. In questo senso, la giornata di oggi è molto importante.

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Infatti, dal 1996 a oggi, ogni 23 aprile si celebra la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, nota anche come Giornata del libro e delle rose. Una data non scelta a caso dall’Unesco. Infatti, è il giorno in cui sono morti nel 1616 tre grandi scrittori: lo spagnolo Miguel de Cervantes, l’inglese William Shakespeare e il peruviano Inca Garcilaso de la Vega.

Canottaggio e letteratura: Vincenzo Triunfo

In questa ricorrenza, anche la letteratura sul canottaggio è protagonista. Il merito è di Vincenzo Triunfo, ingegnere con la grande passione per questo sport, che a tutti i lettori di Volevo Essere Un Canottiere ha fatto un enorme regalo: il suo libro High-Tech Rowing – Allenarsi con il remoergometro Concept II. Si tratta di un interessante manuale che contiene, oltre alla parte relativa alle metodologie di allenamento, un’illustrazione di tipo fisico-ingegneristico dell’attrezzo in questione. Per consentire a chi lo utilizza, di avere un quadro completo di ciò che succede quando si siede sul carrello del Concept II.

Vincenzo Triunfo
Vincenzo Triunfo

L’amore, quello per il canottaggio, è un sentimento che Vincenzo inizia a provare fin da bambino, come lui stesso racconta: «Già a 7/8 anni, durante le vacanze estive, prendevo il tender della barca di mio padre e mi giravo i porti a remi. Avevo la possibilità di usare anche il motore, ma il remo mi piaceva a prescindere. Il mio rapporto con il canottaggio è simile a quello di molti ex canottieri: odio e amore».

Vincenzo Triunfo durante un allenamento in gioventù
Vincenzo Triunfo durante un allenamento in gioventù

«Ma più il tempo passa e più l’odio diminuisce, perché i ricordi dei grandi sacrifici e la sofferenza delle privazioni (allenarsi due volte al giorno 350 gg all’anno richiede privazioni!) diventano sbiaditi e rimane solo un grande amore per uno sport che ti insegna tanto, oltre a prenderti molto. Oggi frequento il Circolo Nautico Posillipo, in cui sono cresciuto, e continuo un po’ di attività master».

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«La mia passione ingegneristica nei confronti del canottaggio deriva dagli studi universitari. Essere ingegnere spesso ti porta a scoprire aspetti delle cose che sono nascosti ai più. Se poi a questo, aggiungiamo il fatto che di lavoro mi occupo di energia, allora il cocktail è perfetto! Attualmente, sono anche consulente della Federazione per la parte tecnologica e biomeccanica. Come dico sempre, un buon canottiere dovrebbe avere un po’ più di fisica nella testa e meno fisico al di sotto della stessa!». Non vi resta altro che scaricare gratuitamente il libro a questo LINK. Buona lettura a tutti!

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