Nel canottaggio, come in qualunque altro sport, il ruolo più difficile è sempre quello dell’allenatore. Questo perché mentre gli atleti possono “permettersi” di fare soltanto gli atleti, lui deve essere al tempo stesso un maestro, un amico e un poliziotto. E questo accade a tutti i livelli, dal centro Federale di Piediluco fino al più piccolo circolo di canottaggio.
Saper allenare vuol dire accendere e far bruciare dentro ogni atleta una fiamma che si chiama passione. Tuttavia, una comunicazione efficace tra maestro e allievo non può essere priva di filtri. In fin dei conti, un allenatore rimane un uomo e quindi non sempre può dire quello che in realtà sta pensando. Eccovi dieci differenze tra quello che un allenatore dice e quello che pensa.
Un allenatore: quello che dice, quello che pensa
1) Quello che dice: «Non remi male, devi solo impegnarti di più». Quello che pensa: «Ma questo dove ha imparato a vogare, al CEPU?»
2) Quello che dice: «Certo che sono su Facebook, chiedetemi pure l’amicizia». Quello che pensa: «Speriamo di trovare un altro lavoro, prima che scrivano sul loro status che li alleno io».
3) Quello che dice: «Vorresti fare qualche gara? Non avere fretta, presto verrà anche il tuo momento». Quello che pensa: «Sì, appena creano la categoria “mezze seghe” ti iscrivo subito».
4) Quello che dice: «Grandi ragazzi, mi state dando delle belle soddisfazioni, ho sempre sognato di allenare gente come voi». Quello che pensa: «Non voglio invecchiare in mezzo a questi debosciati. Aveva ragione mia madre, dovevo fare l’avvocato».
5) Quello che dice: «Come riassumerei il concetto di canottaggio a chi non lo conosce? Uno sport meraviglioso». Quello che pensa: «Sali, siediti, stai zitto e rema».
6) Quello che dice: «Stasera devi andare via prima, perché hai un impegno a cena fuori? Non c’è problema, ti do un lavoro su misura». Quello che pensa: «Altro che cena. Adesso ti cucino io a dovere, così fra poco avrai l’acido lattico persino nelle palpebre».
7) Quello che dice: «Ragazzi, l’importante è divertirsi e fare del proprio meglio». Quello che pensa: «Se fanno la figura di merda dell’ultima volta, gli faccio fare talmente tanta ginnastica che gli verrà un secondo paio di addominali. Sul culo».
8) Quello che dice: «Che sport facevi prima del canottaggio? Ah il crossfit, bello…». Quello che pensa: «Questo fa troppo il figo, adesso gli faccio fare 10 da 1.500 per cinque volte e poi vediamo».
9) Quello che dice: «Ragazzi non vi preoccupate, una giornata no può capitare». Quello che pensa: «Meglio dargli una pacca sulla spalla e mandarli via prima che mi incazzi sul serio».
10) Quello che dice: «Ti piace remare? Ma è fantastico, adoro il tuo entusiasmo». Quello che pensa: «Spero tu sia pronto a morire, così impari che la vita è dura, ma il canottaggio di più».