Canottaggio: un Dispari a favore

Volevo essere un canottiere per  usare le mie mani come biglietto da visita e faticare all’indietro, mentre vado avanti. Sognavo di vincere senza esultare, perché al traguardo la mia fronte sfiorava le ginocchia.

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Nelle urla del timoniere ritrovo qualcosa di tribale. Sconfiggono le mie paure, graffiano l’anima, fanno galoppare la mia adrenalina.

Un Dispari a favore

Adoro gli allenamenti nelle sere d’inverno: l’umidità, il buio, lavare le barche e metterle a dormire; fare la doccia con poca acqua calda altrimenti non basterebbe per tutti. Remare a centro barca, per me significa smettere di ricercare quel centro di gravità permanente che insieme a Franco Battiato e molti altri cerchiamo dagli anni ottanta. Prendere annualmente, da illustri medici dello sport, il certificato che mi permette di continuare a remare, fa passare in secondo piano quell’emozione provata leggendo,“Promosso” l’anno della maturità.

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Volli, fortissimamente volli, sentire una barca come in Emilia puoi laurearti sul canto di un motore. A fatica amo e sopporto e al tempo stesso sono indifferente e necessito del mio allenatore. Lui, durante la preparazione, vuole mettermi in testa anche queste tre lezioni: sogna in grande, nessuno è invincibile, la fuori c’è una chance prendila. Ma i successi in acqua passano per gli allenamenti a terra. Al remoergometro vedi le qualità di una persona, se lo guardi negli occhi mentre suda e fatica per costruirsi una mentalità più forte, una resistenza fisica per non cedere. Attraverso questa macchina comprendi che i successi in acqua passano per le sconfitte a terra, perché alla fine della giornata avrà vinto sempre la macchina.

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 Adoro andare per mari, fiumi e laghi; trovare quasi cinquantenne altri 7 pirati come me, che al posto di un tesoro da cercare, sentono l’urgenza di lasciare sopra di loro la città e ricevere equilibrio attraverso un misurato: “pale sull’acqua”. La magia in questo sport prende vita nel ciclo di voga, vorresti che a ogni metro il tuo gesto fosse sempre uguale; viceversa sai che la tua utopia non avrà mai fine, perché il tuo colpo in acqua, anche dopo molti anni, potrà sempre migliorare. Nella vita smettere di esplorare, di essere curiosi e di voler conoscere, fa spegnere nel cervello la luce principale. Il canottaggio ha fatto sparire il mio interruttore e mi costringerà a pagare, col sorriso sulle labbra, bollette salatissime.

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