La nostra è una vita perennemente in equilibrio, più precario di quello di un canottiere sulla sua barca. Noi viviamo sospese tra sorrisi e paure, istinto e razionalità, forza e fragilità. Combattiamo ogni giorno la battaglia più dura: quella tra il bisogno di preoccuparsi e la necessità di non farlo. Ci arrabbiamo spesso, ma perdoniamo tutto. Siamo mamme.
Nella maggior parte dei casi non abbiamo mai messo il sedere in barca. Mai preso un remo in mano. E soprattutto non abbiamo alcuna intenzione di farlo. Eppure, anche noi a modo nostro amiamo il canottaggio. Perché è uno sport molto bello, ma soprattutto perché è entrato nelle nostre vite dalla porta principale. Portato da chi, nascendo, ha fatto nascere anche noi.
Fai canottaggio? Mamma mia!
E venne il giorno in cui mio figlio disse: “voglio fare canottaggio”. Nessuna sorpresa, ma un piacevole (ennesimo) esperimento dopo variegate esperienze sportive. Ma l’arte del remo non è arrivata da sola. Insieme a lei sono venuti anche i calli a un ragazzino di 12 anni, che cresceva di pari passo alla passione che aumentava. Le prime gare, il Festival dei giovani, la squadra agonistica… Praticamente tutti i giorni alla Canottieri. I fine settimana fuori città diventano un pallido ricordo. Le vacanze vanno organizzate di anno in anno, sempre e solo in funzione del calendario remiero. Lavatrici anche per i posteri. Però lui è felice. E tanto basta.
E venne il giorno in cui anche il papà (marito e spesso secondo figlio) disse: “E se provassi anche io?”. Dentro di me pensai a quello che restava dei miei fine settimana e all’aumento delle lavatrici. Dopo due campionati italiani e la previsione del mondiale comincio a pensare alle altre mogli e madri del gruppo. Mariti e figli stanchi dopo l’allenamento, sveglie all’alba per le gare della domenica. Dieta e colazioni pantagrueliche e… io?! Mariti e figli entusiasti che scambiano aneddoti e fatica, qualche ora in meno per noi, quinti bracci che emergono dal nulla, rondelle nelle tasche, calli non proprio piacevoli, ma vuoi mettere il fisico di tuo marito?
Articolo bellissimo e molto vero, almeno nel mio caso . Avete del tutto tralasciato di scrivere che , in alcuni casi , anche la mamma viene coinvolta e travolta dalla passione per il canottaggio . Io non avevo mai fatto sport in vita mia : mio figlio ha insistito tanto ed ho scoperto un mondo ! Il mondo di chi , pur vivendo a Roma , in un attimo si ritrova in un’altra dimensione . Fare canottaggio è stata un’esperienza bellissima e molto appagante