Quando eravamo umani ovvero un canottiere non lascia indietro nessuno. Nessuno

Sono passati quasi due anni dall’ultima volta che ho scritto qualcosa su questo blog. Era il 6 dicembre 2020 e pubblicai uno scritto dall’emblematico titolo Teniamoci insieme, che i tempi sono duri. E in effetti lo erano. Il problema è che adesso sono diventati durissimi. Quattro anno lontano dall’acqua hanno spento inevitabilmente anche la mia ispirazione, almeno fino ad oggi. Eh sì, perché questa mattina mi è successa una cosa davvero molto brutta. Stavo accompagnando le mie figlie a scuola come tutte le mattine, quando lungo la strada davanti a noi vedo un ragazzo riverso per terra vicino al muro. Non potete capire quante persone gli siano sfilate accanto senza nemmeno guardarlo, come se fosse invisibile.

bambini

Non si è fermato nessuno, tranne un ragazzo che voleva essere un canottiere e le sue bambine, di 4 e 6 anni. Mi sono inginocchiato vicino a lui e gli ho messo una mano sulla spalla, iniziando a chiamarlo, a chiedergli se stava bene, se aveva bisogno di aiuto. Per “fortuna”, era solo uno dei tantissimi disperati che popolano le nostre città e stava semplicemente dormendo. Quindi, molto probabilmente lo abbiamo anche disturbato. Dopo avermi fatto cenno con una mano che andava tutto bene, abbiamo ripreso la nostra strada verso la scuola. Ma nel tragitto non ho potuto fare a meno di chiedermi come ha fatto la nostra società a raggiungere questi picchi di indifferenza e di ricordare alle mie figlie che nella loro vita possono perdere qualunque cosa, ma non la loro umanità. Perché la verità è che quel ragazzo potevo tranquillamente essere io, o uno di voi. Non sarebbe cambiato assolutamente nulla. Il colore della pelle o lo stato sociale non è più una discriminante. Andare in giro da soli fa paura. Perché se mai dovessi sentirmi male o ho la fortuna di incontrare uno come me, altrimenti non so quanto tempo potrei passare riverso sul marciapiede di una strada. A questo punto, se non lo avete già fatto, vi starete chiedendo che cosa c’entra questo episodio con l’arte del remo. Il canottaggio non è solo una passione, ma indica un modello di condotta, portatore di valori positivi universali. Puoi restare lontano dall’acqua anche quattro anni, come me, ma non smetterai mai di essere un canottiere. E noi non lasciamo indietro nessuno. NESSUNO.

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