Di un canottiere non si butta via niente

Nel canottaggio non ci sono più le mezze stagioni. O forse non sono mai esistite. Ma se chi ben comincia è a metà dell’opera, che cosa succede a chi è partito col piede sbagliato? Perché se uno su mille ce la fa, qual è il futuro che attende gli altri 999?

fisico

Non lo so. Forse, come me, passano la vita a raggiungere punti di partenza. L’unica cosa certa è che nel canottaggio non puoi fare come ti pare e poi chiamarlo destino. Tuttavia, sono inciampato anche nell’ennesima verità: di un canottiere non si butta via niente.

Di un canottiere non si butta via niente

Perché non è chi siamo, ma quello che facciamo a qualificarci. Non è il tempo che compare sul display del remoergometro a misurare il nostro valore. Non lo fa nemmeno l’abilità nel muovere la barca. Non è la forma fisica, il peso o l’altezza a definirci. E nemmeno la considerazione che il nostro allenatore o gli altri hanno di noi.

Rower

E’ la passione per questo sport a definire quello che siamo. Il cuore, la capacità di migliorare noi stessi e la tenacia nel venire ogni giorno ad allenarci. Sul carrello della nostra barca combattiamo la battaglia più dura, quella tra chi siamo ora e chi vogliamo diventare. E quando il canottaggio sembra non volerci più stupire, è in quel momento che arriva il mal di schiena.

canottaggio

Questo sport ti toglie la terra da sotto i piedi, perché i sogni si raggiungono sull’acqua, ma appena ti distrai te la carica sulle spalle. Tutta assieme. Ecco perché un canottiere ha bisogno di quadricipiti d’acciaio. E non importa quanto crede di essere forte, sotto il peso del canottaggio tremerà sempre. Perché, come ha scritto Giuseppe Sinopoli, un amore così grande sulle gambe non lo reggi, se non tremi.

canottieri

Eccoci. Questi siamo noi. Siamo gli altri 999. Che fine abbiamo fatto? Siamo stati in Paradiso per pochi istanti e poi siamo caduti. Abbiamo toccato il fondo con entrambe le mani e ne abbiamo approfittato per fare le flessioni. Emuli di Samuel Beckett, abbiamo provato e abbiamo fallito. Non importa. Riproveremo e falliremo meglio.

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2 Commenti

  1. Bravo Giuseppe sai arrivare al cuore della fatica del canottaggio. Paolo 160 cm ce la metto tutta, ma mi lasciano sempre fuori equipaggio : ma mi faccio venire lo stesso il mal di schiena: per me è la passione come dici tu, per altri…

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