L’antro proibito: lo spogliatoio femminile

C’è un posto che alimenta l’immaginario del mondo maschile per motivi biologici-ormonali, ispiratore di fantasie proibite, custode di segreti inconcepibili e inenarrabili. Questo luogo misterioso alla fauna maschile è: lo spogliatoio femminile!

LoSpogliatoio

Pensateci bene: siete un gruppo di adolescenti, con poche compagne di squadra. Poche, ma sufficienti. E sapete benissimo che dopo la seduta di remoergometro dei 10 da 3000 domenicali, anche loro andranno a rilassarsi e recuperare energie e dignità in quella stanzina.

Lo spogliatoio femminile: l’antro proibito

Il canottaggio ti fa rendere subito conto della brutalità e quanto ti terrà coi piedi per terra già dal momento in cui decidi di diventare una canottiera. Continuano le conferme, ma le consideri dettagli. Le tue amiche non ci fanno caso, quindi prendi coraggio, apri la porta ed entri nello spogliatoio femminile. Parliamoci chiaro: non tutte le ragazze subiscono traumi di questo tipo e non tutti i club sono uguali. Tuttavia, con una buona dose di dati statistici dalla nostra parte, possiamo affermare che il 90 per cento degli spogliatoi femminili sono tuguri forniti di acqua corrente (fredda)

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Si perché nello spogliatoio adiacente ci sono 45 maschi che giocano a secchiate, a frizzini con gli asciugamani sotto cascate di acqua fumante, ma noi quattro povere gatte dobbiamo sciacquarci le ascelle con lo sgocciolio rimanente. Inutile chiedere aiuto al coach, la risposta è sempre una: “Lo sai Anna, non era prevista una squadra femminile, purtroppo la caldaia non basta per tutti, puoi aspettare che finiscano i ragazzi così poi avrai acqua a sufficienza”. Ma lo spogliatoio, per quanto freddo e microscopico, rimane il luogo dove si forma la squadra, ed è li che con le compagne crei un legame indissolubile.

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Con quante persone nella tua vita ti ritroverai a parlare a 10 centimetri di distanza, completamente nuda, o insaponata senza l’ombra del minimo imbarazzo? Forse solo tua madre qualche anno prima e forse il tuo fidanzato qualche anno dopo. E’ proprio lì, tra una blatta che scappa e un calcinaccio che cade, che il canottaggio ripittura le pareti e lucida le maniglieTu non la noti quella bruttura e quel disagio di dover aspettare che i ragazzi finiscano, di fare i turni per una goccia di acqua calda, di vestirti ancora fradicia, perché troppo fredda la stanza adibita a spogliatoio.

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 Non lo noti e parli con la tua compagna, mentre lei fa stretching e l’altra le tira la secchiata d’acqua gelida alle spalle. E mentre state lì a ridere, qualcuno spalanca la porta, non si sa se per sbirciare qualcosa di proibito o per segnalare il via libera alla doccia. Ho visto spogliatoi che voi milanesi delle palestre sotto al Duomo non potete immaginare. Ho agognato una panca libera e non un posto a terra zuppo d’acqua gelida, mi sono persino spinta a immaginare una seduta riservata per ogni mia compagna con già il cambio appeso in stile spogliatoio NBA.

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Ma una volta entrata in una palestra da 100€ al mese con doppia sauna e bagno turco, armadietti spaziosi e filippina che ti asciuga l’impronte delle ciabatte mentre esci dalla doccia, ho notato che le stesse compagne del corso di zumba non si parlavano. Tutte a testa bassa e molto pudiche si coprivano per salvare agli sguardi altrui la propria nudità. La verità è che il canottaggio ti mette a nudo ben prima della soglia dello spogliatoio, lo fa mentre remi, mentre tiri sul remoergometro, mentre corri in salita per un ora e mezza, e che no, io non mi vergognerò mai davanti alla mia compagna di panca!

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Un commento

  1. articolo delizioso per uno che ha praticato questo sport da ogni lato per più di trent’anni. Solo che all’estero le donne sono più disinibite e spesso le ho viste spogliarsi con disinvoltura tra uomini senza perdere la loro femminilità. Per la verità in un paio di occasioni anche in Italia, con grande imbarazzo dei maschi presenti.

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