Secondo il commediografo greco Aristofane, il saggio impara molte cose soprattutto dai suoi nemici. Proprio per questo motivo, un canottiere non riuscirà mai a trovare un insegnante migliore del suo eterno e più temibile rivale: il remoergometro.
Sembra un paradosso, in effetti lo è. Tuttavia, l’infernale attrezzo ci fornisce lezioni ogni volta che ci accomodiamo sul suo carrello. L’importante è fare tesoro di queste nuove conoscenze, per evitare di commettere una seconda volta gli stessi errori. Eccovi le 10 cose che ho imparato stando seduto sul remoergometro.
Remoergometro: 10 cose che ho imparato
1) Su un lavoro di trenta minuti, la parte più dura sono gli ultimi 29.
2) Il muro dei 2.00 minuti di media sui 500 metri è in cemento armato.
3) Adesso sono in grado di percepire la presenza di un remoergometro a km di distanza.
4) Quando faccio i pesi non sono spaventato dai kg. che mi accingo a sollevare, ma dal remoergometro che mi osserva da dietro. E faccio bene ad avere paura…
5) Soffrire è accettabile. Dare di stomaco è accettabile. Cadere e strisciare sono accettabili. Persino piangere lo è. Arrendersi, no!
6) Quando sono sull’infernale attrezzo passo più tempo a fare equazioni con i numeri del display che a remare.
7) Il remoergometro è un mezzo di trasporto ecologico, in quanto il suo carburante è il nostro sudore e dolore fisico.
8) C’è chi è ottimista e si illude, e chi sta sul remoergometro e non può più fare nemmeno quello.
9) Puoi essere forte quanto ti pare, non mi importa. Se ti siedi sul remoergometro accanto al mio, la risposta è: sì, stiamo per gareggiare.
10) Posso metterci tutto l’impegno, la voglia e la forza che ho. Ma alla fine, vincerà sempre lui!