Mario Palmisano: «Nel canottaggio Punta al massimo!»

Il canottaggio è uno sport fatto di scelte. Tuttavia, la maggior parte delle volte non sarete voi a prenderle, bensì il vostro allenatore. Una di queste, forse la più importante, riguarda se remare di coppia o di punta.

Mario-Palmisano4

Generalmente un tecnico decide secondo le necessità del gruppo o dalle barche che ha a disposizione. A volte anche in base al suo gusto personale. Per esempio, il mio allenatore Aldo Calì prediligeva la punta, anche se poi ha vinto tutto nella coppia con Davide Tizzano.

Punta al massimo nel canottaggio

Una cosa è certa: siete nelle mani del vostro allenatore. A meno che non abbiate un carattere così forte da scegliere voi cosa fare. Tuttavia, non è semplice (anzi direi impossibile) trovare un tecnico con una personalità così debole che ve lo permetta. Personalmente, se dovessi dare un consiglio, non avrei alcun dubbio nel consigliare il canottaggio di punta. Non c’è proprio paragone con quello di coppia.

Mario-Palmisano2-2

La remata di punta è molto più bella, perché il gesto tecnico è più complesso e meno immediato rispetto alla coppia. Il remo è decisamente più importante, più “maschio” con la sua impugnatura in legno. I coppisti, invece, hanno esclusivamente impugnature con i manicotti in gomma, senza alcun fascino. Invece, stringere le proprie mani nude sul legno è una sensazione indescrivibile. Non a caso, noi puntisti diciamo che il canottaggio reale si fa con un remo solo e non con un paio di stuzzicadenti!

 Gaetano Iannuzzi (Tim.), Lorenzo Carboncini, Niccolò Mornati, Alessio Sartori, Dario Dentale, Mario Palmisano, Luca Agamennoni, Pieluigi Frattini, Carlo Mornati.

Gaetano Iannuzzi (Tim.), Lorenzo Carboncini, Niccolò Mornati, Alessio Sartori, Dario Dentale, Mario Palmisano, Luca Agamennoni, Pieluigi Frattini, Carlo Mornati.

Prima di una finale mondiale o Olimpica, il vogatore di punta prende un pezzo di cartavetro o addirittura un coccio, magari rompendo una bottiglia, e leviga la propria impugnatura per aumentare il grip. Addirittura c’è chi, come Luca Agamennoni, anziché levigare la superficie preferisce scavare dei veri e propri solchi, che certamente aumentano la presa ma allo stesso tempo ti distruggono le mani. Ma un puntista non ha paura di niente.

palmisano2
L”otto che a Eaton nel 2006 ha vinto l’argento ai Mondiali. Da sinistra: Lorenzo Carboncini, Pierpaolo Frattini, Luca Agamennoni, Dario Dentale, Mario Palmisano che regge per i piedi il timoniere Gaetano Iannuzzi, Niccolò Mornati, Carlo Mornati e Alessio Sartori

Inoltre, nella punta sei sempre obbligato ad avere un compagno di barca e spesso anche un timoniere. La punta rappresenta la vera anima dello sport di squadra, che nel canottaggio trova la sua espressione più alta proprio nella specialità dell’8+, che è il mezzo a remi più veloce che esista. E non a caso, la regina delle barche è solo di punta.

Diventa fan della pagina su Facebook!

Iscriviti alla nostra Newsletter!

Articoli simili

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *